CAVE CANEM. ANZI, CAVE DOMINUM.

Premessa: pur non avendo mai avuto un animale domestico e non avendo mai desiderato di averlo, sono sempre rimasto inorridito alle notizie di povere bestiole abbandonate ai margini delle strade, in aperta campagna, in luoghi periferici dove non vi sono occhi per vedere lo scempio che si vuole compiere. E resto sbigottito davanti alla capacità di occuparsi di un animale per mesi e poi, da un giorno all’altro, lasciarlo così al destino infausto della strada.

Il problema di base è, tuttavia, quando si va oltre. Si eccede. Si considera un animale, per quanto carino e grazioso, al pari o anche più importante di un essere umano. Sento troppo spesso frasi abbastanza ridicole del tipo ‘Il cane non ti tradisce mai’, ‘Col cane vai sempre d’accordo’, ‘Gli animali domestici sono fedeli’. Ridicole perché considerano il rapporto uomo- animale paritario, quando non lo è affatto, date le differenti possibilità delle due specie.

Il cane è fedele, ubbidiente, non ci tradisce, non ci abbandona, semplicemente perché non ha la possibilità di farlo. Proprio come non la avrebbe un neonato tra le nostre braccia. Quindi, finiamola con queste stupidità che da troppo tempo circolano. Questo non è per sminuire l’importanza e la bellezza della loro compagnia. Spesso, seguendo minori, mi è stato chiesto dai loro genitori cosa ne pensassi circa l’acquisto di un animale di compagnia. Ho sempre espresso il mio parere favorevole, rammentando tuttavia ai genitori stessi che l’animale che entrava in casa non era e non doveva essere un giocattolo sfoga-tensioni nelle mani dei loro figli. Perché questo non sarebbe stato giusto. Eppure spesso capita e i cagnolini adottati diventano capri espiatori di tensioni e rabbie indicibili.

Il rapporto tra i padroni e i loro cani è di sovente foriero di molte informazioni cliniche. Quante volte vedo che i volti dei due, cane e padrone, si assomigliano, uno l’estensione narcisista dell’altro. Il cane piccolino col padrone aggressivo, quasi a sminuire l’immagine dura che trasmette ogni giorno. O il padrone aggressivo col cane peggio di lui, a spasso la sera quasi come una manifestazione di potere e superbia. La scena peggiore, oltre a quella di escrementi fatti depositare un po’ ovunque (e alla vista la mia speranza che su quell’escremento possano finirci i padroni stessi), resta quella di queste bestiole, a volte anche di taglia grossa, che vengono fatte avvicinare a gente che sta (o vorrebbe stare) tranquilla sulle panchine dei giardini pubblici e deve accettare che scarpe ed estremità dei pantaloni siano annusate/leccate al grido ‘Tranquillo non ti fa niente’, come dire, ‘Lo so che ti sta leccando i pantaloni, che ti annusa le scarpe, che in qualche modo di sta dando fastidio, ma a me padrone non me ne frega nulla, solo ti tranquillizzo che a morsi non ti prenderà’. Cave canem. Ma ancor più, cave dominum.

Aldo Taraschi

taraschipsicologo@libero.it

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