IL FENOMENO DEI BAMBINI INDACO

Nato nell’ambito della cultura New Age a partire dalla fine degli anni ‘60, che prevede l’interesse dei Media a concetti come la meditazione, il channeling, la reincarnazione, la cristalloterapia, la medicina olistica, l’ambientalismo e altri “misteri” come gli UFO o i cerchi nel grano, argomenti già ampiamente trattati in questa rubrica, il fenomeno dei bambini indaco è stato messo in risalto per la prima volta dalla parapsicologa Nancy Ann Tappe che ha pubblicato “Understanding your life through color” (Capire la propria vita attraverso il colore). Il colore a cui si riferisce l’autrice è quello dell’Aura. Questo alone di energia che circonda tutto il nostro corpo e il corpo di ogni essere vivente e non vivente, ha inizialmente un colore bianco per coloro che, non allenati, lo visionano per le prime volte. Poi con la giusta tecnica e allenamento si possono cominciare a vedere i tantissimi colori di cui è realmente composta l’aura e i più pratici, possono risalire attraverso questi colori ad informazioni più particolari e personali, come la storia, la condizione fisica e tanto altro ancora. I bambini indaco sono una categoria di bambini la cui aura pare essere appunto principalmente di colore indaco, quindi tra il blu e il viola, colori che corrispondono ai chakra più alti (come quello della mente e della corona) che sono i centri nervosi che ci collegano fortemente al cielo e alla purezza divina. Pur non essendo suffragata da nozioni scientifiche (come del resto l’agopuntura, che non ha alcun fondamento scientifico, ma che viene utilizzata alternativamente alla medicina tradizionale, talvolta anche in ospedali pubblici), questa teoria prevede l’esistenza di questa tipologia di bambini che sarebbero dotati di tratti e capacità soprannaturali e speciali. Principalmente sono bambini con qualche problema di socializzazione, refrattari a rientrare in schemi precostituiti, alla costrizione, alle autorità assolute, al conformismo e ad azioni ritualistiche. Di contro però mostrano grande autostima, senso di creatività, profondità di pensiero, senso di regalità sin dalla nascita, sicurezza in ciò che vogliono e chiedono. Sono molto propositivi e mostrano grande energia fisica per cui non riescono a stare fermi. Una serie di caratteristiche che spesso la scienza e la medicina hanno riassunto come iperattività, o come la conseguenza di uno spiccato uso dell’emisfero destro del cervello, quindi quello più creativo a discapito di quello sinistro più razionale. Per molti invece sono esseri volutamente fatti nascere sulla terra da coscienze superiori, da cui il nome di figli delle stelle. Essi presentano grande intelligenza, capacità di chiaroveggenza e capacità telepatiche tra di loro, secondo vari esperimenti effettuati, tanto da avvalorare la tesi della loro provenienza da mondi spiritualmente e psichicamente più evoluti, confermata anche dal fatto che molti sembrano essere capaci di parlare con gli Angeli. Per tanti sono una realtà innegabile che è, tuttavia, negata, probabilmente per non seminare il panico nella popolazione, per non creare sia fenomeni esaltanti sia timori irrazionali. I bambini indaco sarebbero i primi esponenti di una nuova umanità, rappresenterebbero un’evoluzione e una speranza per il futuro della stessa, ma non sarebbero gli uomini e le donne del futuro, bensì degli apri-pista di costoro che gli studiosi hanno identificato come “bambini cristallo”, nati dal 2000 in poi. Se i bambini indaco (ormai adulti) hanno rappresentato dei ribelli, dei guerrieri pronti a lottare per una nuova era, i bambini cristallo sarebbero in molti casi i loro figli, ma presenterebbero caratteristiche ancora diverse: più evoluti a livello spirituale, sarebbero molto sensibili, pacifici e vulnerabili e dotati di un nuovo patrimonio genetico, di straordinari e rari attributi psicologici molto diversi da quelli riscontrati fino ad ora e potrebbero realmente rappresentare il prossimo livello dell’evoluzione umana.

Bruno Foria
bruno.foria@libero.it

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