INCIPIT

Menzogne, frottole, fandonie, panzane, ciance, invenzioni, simulazioni, inganni, imposture, balle, bubbole, falsità, fanfaluche. Possono essere bianche, con le gambe corte e con il naso lungo, a fin di bene, di comodo, diplomatiche. Ma pur sempre sono bugie. Che meraviglia. Espressione delle più grandi imperfezioni dell’uomo, del suo essere umano, di chi non ha il coraggio di dire, di chi si protegge o che vuole proteggere a sua volta, di chi vuol nascondersi, di chi vuol trarre in errore, di chi vuol celare la propria colpa per esaltare sé stesso. Che brutto dire una bugia, ma che vergogna! Quegli occhi che ti guardano quando ti hanno scoperto, quegli occhi che ti odiano quando sanno che stai mentendo e non possono provarlo, quegli occhi che ammirano occhi bugiardi perché vorrebbero esserlo loro stessi. Sicuramente un giorno le bandiranno, la legge non ci è ancora riuscita, l’uomo non ci è ancora riuscito; perché le bugie sono come le zanzare che nella notte più bella della tua vita, ad un certo punto, ti ronzano in un orecchio e per quanto cerchi di ammazzarle non muoiono mai e se muoiono è perché ce ne sono già altre da venire. Più fastidiose, che meglio si nascondono e fottute succhia sangue. Ma c’è un ma. Ma un artista è l’unico che usa bugie per dire la verità ed allora nasce la meraviglia. Non c’è una canzone, un quadro, un dipinto una poesia, un libro, una danza, un film, una statua che dica la verità. Sì, perché un artista usa le bugie per dire la verità. Perché l’artista è furbo di una furbizia intelligente e sa che una bugia avrà fatto già il giro del mondo mentre la verità starà ancora mettendosi le scarpe. Perciò si dice che dire bugie è un’arte, e da oggi la consacrerò come l’ottava arte. La più potente. Come la parmigiana di melenzane e la Madonna di Pompei. In questa nuova rubrica racconterò bugie, balle esagerate. Storie fantastiche e mai accadute, storie al limite della decenza, storie senza fare tante storie, storie scomode, storie di merda, storie strappalacrime, storie sporche, storie sconce, storie false? Chi può dirlo? Qual è il limite tra verità e bugia, tra mito e reali accadimenti, tra presa per il culo e noiosissima realtà? Ma che bella immaginazione hanno le bugie, stimolano il cervello come la droga, ma droga di quella buona, quella pura, quella che non esiste in natura; quella che non fa male, ti fa diventare più intelligente e alla fine ti esce anche il mantello dietro la schiena. Sono convinto che se cominciassimo a capire l’importanza delle bugie, invece di bandirle come streghe dalle nostre piccole vite, cominceremmo a capire meglio la natura dell’uomo; sapremmo sicuramente riconoscere il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato. Sai che enorme balla sarebbe se dicessimo che gli uomini sono tutti bravi, alti, belli, intelligenti, scaltri, colti, saggi, atletici, razionali, precisi, affidabili, buoni, misericordiosi, attenti, amorevoli, disinibiti, umili? Sarebbe la balla più grande del mondo, che però ci renderebbe tutti uguali. Sì perché le balle portano tutti sullo stesso piano ed in genere nelle gerarchie sociali portano sempre ai piani alti. Guarda caso. Quindi lode alle bugie e alla loro capacità persuasiva, mediatica, comunicativa, al loro non prendersi mai sul serio, al loro essere proletarie e alla portata di tutti anche di quelli che di esser proletari non ne hanno mai voluto sapere.  E se lode deve essere alle bugie sia anche lode agli artisti che nei secoli non si sono mai stancati di inventarne. Le hanno coltivate, se ne sono saziati e pure hanno fatto la fame; le hanno amate di notte facendone nascere sempre di nuove. Gli artisti che le hanno condannate a morte mascherandole da verità, che le hanno vendute come solo una bugia può essere venduta, che le hanno bevute. In quanto solo una bugia può ubriacare più del vino che in fin dei conti stordisce solo il corpo e riempie le tasche dell’oste; quello della botte piena e della moglie ubriaca, un’altra succosa balla insomma. In questa rubrica racconterò storie che dicono la verità delle bugie. La verità vera ed assoluta, oggettiva, immarcescibile ed incontestabile. Tutta la verità, nient’altro che la verità. Lo giuro.

Tanto sono un gran bugiardo.

Riccardo Ceres
riccardoceres@gmail.com

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