Sarebbe bello stupirvi, ma, ahimè, non si può. Conosco un trucco per modificare la carta in cima al mazzo, ti faccio apparire un asso di cuori, tipo, al posto del jack di picche, ma niente… Ti dicono che è un trucco, storcono il naso e vanno via facendo spallucce. Non sanno quale sia, né come si esegua, e non gli interessa, basta sapere che è un trucco.
Alla stessa maniera è pressoché inutile affinarsi sui concetti più alti che i media riportano.
Parole come Spread, Pace Fiscale, Reddito di Cittadinanza, scorporo dei debiti degli enti locali e via a salire, in termini di difficoltà, dovrebbero inchiodare il lettore in ricerche sempre più approfondite, per produrre osservazioni, opinioni e, perché no, obiezioni sensate. Invece, ci si accontenta del senso affibbiato loro dai dittatori del pensiero di massa e stop.
Essi ci dicono se vanno bene o meno e noi gli crediamo e rigiriamo al prossimo, inconsapevolmente, a mo’ di antropomorfa cassa di risonanza mediatica, magari sotto forma di battutina acchiappa-like. Un misto di pigrizia intellettuale e vanagloria social… E poi, diciamocela tutta, non è che abbiamo molto tempo da sottrarre ai link su Gigi D’ Alessio e all’acqua della Ferragni aut similia, cazzo!
Però… E qui casca l’asino, mentre siamo distratti a giocare col PC, quelli ci cambiano la carta e fanno la magia.
Loro il gioco lo conoscono, e anche l’esoterica matematica del farci credere che basti cliccare, o postare, per attivare una rivoluzione.
Ma la verità è un’altra: non serve a un cavolo. Serve solo a chi ci governa, a tutti i livelli, da ogni partito, purché ce ne stiamo a sfrenarci in camera coi cuginetti, sprecando energie in maniera entropica e senza rompere le palle ai “grandi”. Neanche più per spegnere le candeline (o votare) ci chiamano… Nessuno mi venisse a dire che esercitiamo un diritto di scelta, con queste leggi balorde…
Gente dal mandato fittizio che conclude contratti sociali inaudita altera parte. Altera parte (noi) che proprio non abbiamo intenzione di coltivare gli anticorpi mentali che servirebbero per resistere, realmente resistere, non come si legge in certi slogan…
Perché una cosa è sicura: la rivoluzione si può anche concludere con le armi, ma si comincia sempre con le idee. E le idee non nascono su internet, sono piante da concimare con cura. Lo studio, l’applicazione, l’impegno civico… Alcuni, in parte, ci provano, ma sono ancora pochi eroi… Quello di alzare il culo e ritrovarsi in comitati cittadini per vedere cosa c’è da fare, suggerire, capire sul serio il funzionamento (o mal-funzionamento) della macchina pubblica che c’influenza la vita, invece di restare a sbraitare dietro uno schermo, dovrebbe diventare un atteggiamento di massa.
Questa sarebbe la vera rivoluzione, questo darebbe davvero fastidio.
Noi siamo la generazione che sta avendo i governanti più giovani di sempre, eppure la sensazione è che, sui grandi numeri, siamo una gioventù inadatta, impreparata, alla deriva senza Google e demotivata senza i blog. Stiamo, in sostanza, sprecando l’opportunità (o non la stiamo capendo). I giovani dovrebbero far cose perché ci credono, non per carpire consenso o sistemarsi o rimorchiare le donne. Quello lo fanno i vecchi. Siamo i giovani più vecchi di sempre, ma senza la cultura di quei vecchi, ovvero l’unica cosa che c’era da salvare in loro.
Angelo Trombetti
angelotrombetti@gmail.com