San Giorgio a Cremano provincia di Napoli. Avevo dieci anni. Un tardo pomeriggio di fine estate. Un tramonto rosso in un cielo sereno. Gianni P. mi chiama dal balcone. I nostri balconi erano vicini. Quarto e quinto piano. “Bruno affacciati subito!” mi dice, indicandomi la direzione nella quale tutta la sua famiglia e altre dal palazzo di fronte guardavano. Mi affaccio di corsa destando la curiosità della mia famiglia che vedendomi correre fuori, mi aveva seguito. Una sfera di luce irregolare si muoveva all’orizzonte passando dietro a delle gru di un cantiere. Non era un aereo. Dopo poco, da questa sfera di luce ne spunta un’altra, sotto di essa, proseguendo nella stessa direzione e scomparendo dietro il palazzo. Ci precipitiamo sul retro, lato scale e scorgiamo nuovamente le sfere muoversi insieme. Non ricordo come sparirono. Sapemmo di alcuni zii che avevano visto la stessa cosa ore dopo in un’altra località. Questo episodio, neanche tanto anomalo, bastò a instillare in me il “seme della passione” per l’argomento. Oggi ho 52 anni. Vivo a Caserta, indosso un’uniforme e sono socio ricercatore di uno dei maggiori centri di ricerca e studio del fenomeno U.F.O.: Il “Centro Ufologico Mediterraneo – C.U.F.O.M.”, organizzazione no profit di rilievo nazionale, fondata e presieduta dal dott. Angelo Carannante, che conta centinaia di iscritti ed analizza migliaia di “casi e avvistamenti” segnalati in tutta la penisola, dalla Lombardia alla Sicilia. Acronimo di “Unidentified Flying Object” o “Unknown Flying Object” o più semplicemente in italiano “O.V.N.I. – Oggetto volante non identificato”, U.F.O. non significa, quindi, astronave aliena o creature provenienti dallo spazio, ma semplicemente “Noi non riusciamo a capire cos’è”. Noi, appunto. Noi cittadini comuni e osservatori casuali e disinteressati, abituati a saper identificare un volatile, un aereo, un dirigibile, una stella cadente o una lanterna cinese lanciata da qualche festa di compleanno. Spesso questi “oggetti” non sono riconosciuti nemmeno da chi i cieli li controlla per lavoro con strumenti d’avanguardia. Uno degli obiettivi delle associazioni ufologiche e di questa rubrica, è, infatti, stimolare la gente a non sottovalutare un fenomeno che esiste, è sempre esistito e che ora nell’era dei social e della tecnologia può essere divulgato anche in tempo reale. Trasmissioni TV, canali internet, testimonianze video/audio, di personaggi noti e/o importanti confermano che non è più possibile ignorare ciò che ormai è quotidianità, nonostante i tanti individui che, per idee diverse o più banalmente per ottenere qualche “like” sui propri canali, creano di proposito dei falsi più o meno credibili, contribuendo ad alimentare la schiera di chi non ci crede a prescindere. Per fortuna le organizzazioni come le nostre lavorano duro per dimostrare che il fenomeno è reale, ottenendo grandi risultati come dimostra il convegno tenutosi proprio qui a Caserta nel maggio dello scorso anno, al quale sono intervenuti esperti, appassionati e curiosi e nel corso del quale si è parlato di tantissimi avvistamenti, tra i quali quelli relativi a luoghi a noi molto vicini come Alvignanello, Caiazzo, Benevento. A garantire la serietà dell’avvistamento accurate indagini che soci ricercatori come me svolgono interrogando le persone sul posto, incrociando le dichiarazioni ed analizzando i materiali foto / video. Stiamo molto attenti a non cadere nella trappola di qualcuno dei mitomani di cui sopra. A chiunque basta un episodio capitato in prima persona o a qualche persona vicina per fermarsi a riflettere. “Davvero non siamo soli in questo Universo?” ci si chiede in quel momento. La sensazione è strana, è forse uno dei casi nei quali il cervello, colmo di dogmi, fa fatica ad accettare la realtà che gli si presenta. Non sempre c’è un Gianni che vi chiama dal balcone per avvisarvi, oggi è più facile prendere coscienza e consapevolezza del fenomeno, molto più facile, basta informarsi.
Bruno Foria
bruno.foria@libero.it