THE MOTHMAN

È uno dei misteri che più mi ha incuriosito nella mia vita, perché dell’Uomo Falena se ne è parlato davvero tanto e ciclicamente. Ogni tanto questo personaggio spunta fuori e diventa l’argomento del giorno. Poi per lunghi periodi non se ne parla più. Poi riappare, risparisce e così via, alternando nelle persone curiosità e al tempo stesso, timore, almeno per me; forse perché, in genere, gli avvistamenti coincidono con eventi catastrofici e delittuosi, basti pensare a quello in occasione dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.

Ma chi è l’Uomo Falena? Ufficialmente il “Mothman” viene così chiamato per somiglianza ad un personaggio che, all’epoca del suo primo avvistamento, in America, appariva nei fumetti di Batman. Una sequenza di spaventosi avvistamenti, dal 1966 ad oggi, ne hanno fatto una leggenda metropolitana. Il giornalista di New York John A. Keel, che ha seguito tutta la vicenda dalle origini e ne ha scritto un libro “The Mothman Prophecies – A true Story (Le profezie di Mothman – Una storia vera)”, ha solo anticipato quella che fu la vera diffusione della vicenda nel mondo, con il film di Richard Gere “The Mothman Prophecies (Voci dall’Ombra)”, del 2002. Entrambi raccontano di una serie di avvenimenti misteriosi e inspiegabili che ebbero moltissimi testimoni. Centinaia di persone nel corso degli anni hanno dichiarato di aver visto un essere molto alto, circa tre metri, ricoperto di peli, gambe muscolose, dotato di grandi ali tipo pipistrello, che spesso non sbatte nemmeno per volare. Con due occhi rossi molto distanti l’uno dall’altro. È stato avvistato spesso sulle case, sui ponti (in particolare sul Silver Bridge, che crollò nel 1967, il 15 dicembre e che collegava i territori del West Virginia e dell’Ohio, trascinando in acqua decine di veicoli molti dei quali diretti o provenienti dalla cittadina di Point Pleasant, dove tutto ebbe inizio). È stato visto inseguire auto anche a grandi velocità e muoversi con agilità innaturale. Ma il fatto che sia spesso presente in prossimità di catastrofi e sciagure ne fanno una figura molto temuta. Resta per molti una leggenda metropolitana, anche se non per tutti però.

La tesi che preferisco è quella che sostiene la reale esistenza di questa creatura.

Non sarebbe l’unica della sua specie, ce ne sono svariati esemplari e in realtà si tratterebbe di bio-macchine, esseri in parte meccanici e in parte umani creati da una collaborazione con gli alieni. Non sono entità positive, anzi, molto pericolose. Gli occhi hanno funzione di radar notturni. Le ali sono dure e metalliche, ricoperte da piume artificiali. Sono esseri molto telepatici, basti pensare che sarebbe sufficiente pensare intensamente al Mothman per vederselo apparire davanti casa. Sempre secondo questa tesi, gli stessi alieni che li hanno creati ne hanno timore per il loro carattere aggressivo e impulsivo. Hanno una coscienza, si cibano di rado e quasi solo di energia elettrica. Perciò spesso la loro presenza comporta black out di interi quartieri. Hanno grandi capacità psichiche, tanto da riuscire a proiettarsi energeticamente in luoghi molto distanti. Vivono in altre dimensioni e sono bravissimi a spostarsi tra le stesse e a nascondersi tra di esse. La loro funzione, quella per la quale sono stati creati, pare sia quella di compiere operazioni che a molti alieni non converrebbe effettuare in prima persona: terrorizzare, colpire prima energeticamente e poi fisicamente. Sono tante le caratteristiche che riguardano questi esseri e non si possono elencare in poche righe.

Molte volte la non conoscenza tende a favorire la mitizzazione di eventi che andrebbero semplicemente condannati. Per il Mothman si parla di leggenda metropolitana, ma si tratta di un qualcosa che di “leggenda” non ha proprio nulla. La sua esistenza è una triste e cruda realtà.

Bruno Foria

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